BEATA GIULIA

Giulia Della Rena nacque in Toscana, presso Certaldo, intorno al 1320, da una famiglia di nobile origine, ma decaduta. Rimasta orfana in giovane età, entrò al servizio dei Tinolfi nella vicina Firenze dove, venuta a contatto con gli Agostiniani e la loro spiritualità, vestì, non ancora ventenne, l’abito delle agostiniane secolari.

Sentendosi portata ad una scelta di vita più radicale ed austera, nel pieno fiore della sua esistenza, decise di abbandonare la città e di rifugiarsi in un luogo solitario. Tornò quindi a Certaldo dove conobbe fama e ammirazione diventando protagonista di un salvataggio di un bambino da un palazzo in fiamme. La popolarità derivante dal suo gesto fu la molla che le fece prendere la decisione di prendere alloggio in una stanzetta presso la chiesa agostiniana dei Santi Jacopo e Filippo. Nella stanzetta furono aperte due piccole finestre, una corrispondente alla chiesa per assistere alle funzioni, l’altra verso l’esterno per ricevere il cibo. Al suo interno fece collocare un crocefisso e un piccolo altare dopodichè fece murare l’ingresso.

Giulia non lascerà più il suo piccolo “romitorio” vivendo segregandosi dal mondo per un periodo di circa trent’anni pregando e facendo penitenze. A tenerla in vita pensavano i contadini di Certaldo e dei dintorni.

La tradizione popolare narra che anche i fanciulli corressero in suo aiuto numerosi, portandole qualche cosa da mangiare e che Giulia, grata e sorridente, li contraccambiasse con dei fiori freschi in qualsiasi stagione dell’anno. Era molto venerata dai suoi concittadini per la vita di pietà vissuta sotto i loro occhi.

Morì il 9 gennaio 1367. Il suo culto si sviluppò subito dopo, poiché già al 1372 risale la dedica di un altare nella stessa chiesa presso la quale aveva vissuto. Risale invece al 1506 l’istituzione di una festa che celebra la beata alla cui protezione e intercessione fu attribuita nei secoli la liberazione dai contagi e dalla peste che viene ancora oggi svolta la prima domenica di settembre

Attualmente i suoi resti si trovano ancora nella chiesa dei Santi Jacopo e Filippo in una nicchia di recente costruzione, approssimativamente nello stesso punto in cui era stato eretto il primo altare del 1372: sopra questa nicchia è stata posta la predella quattrocentesca dove sono illustrati episodi della sua vita.

La bellissima opera che accompagna questo articolo è “Offerta Silenziosa”, tecnica mista su tela 50 x 70 cm dell’artista certaldese Sabrina Taddei, collezione privata